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“Due cose sono infinite: l’universo e la stupidità umana e non sono sicuro della prima”

Albert Einstein

L’Hubei dello Stivale (Parte 13) – Da Raoult a Trump alla Regione Piemonte

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(……segue dalla parte 12)

Concludiamo (finalmente!) questa parentesi sulla idrossiclorochina. E vediamo di seguire tutti i passaggi che hanno portato milioni persone a correre in farmacia per autoprescriversi il Plaquenil, ad osannare il farmaco che cura il COVID-19. Il farmaco che libera nos a malo. Tutto parte da un pessimo articolo, di qualità paragonabile a quella del pesce marcio in un mercato ittico.

L’autore più importante è Didier Raoult.

Raoult. Chi è costui?

Didier Raoult nasce nel 1952 ed è laureato in medicina. Microbiologo di fama mondiale con all’attivo migliaia di pubblicazioni scientifiche. Dal 2008 dirige l’Unité de Recherche sur les Maladies Infectieuses et Tropicales Emergentes. Ha identificato un centinaio di batteri nuovi di cui 2 portano anche il suo nome (Raoultella e la Rickettsia raoultii). Nel 2006 fu coinvolto in una brutta storia di “taroccamento” di una pubblicazione. Raoult ed i coatori furono esclusi dalla possibilità di pubblicare articoli sui giornali gestiti dalla American Society for Microbiology.

Raoult viene descritto come un personaggio piuttosto particolare:

  • Il 16 marzo pubblicò sulla stessa rivista su cui fu poi pubblicato l’articolo sulla idrossiclorochina questo paper:

il cui titolo “SARS-CoV-2: la paura confrontata con i dati” è emblematico. In esso lui e gli altri Autori minimizzano l’impatto della COVID-193 dato che sono morte al 2 marzo solo 3 persone in Francia e 96 persone fuori dalla Cina (scaricatelo e leggetelo se non ci credete). Tra parentesi: l’altro coautore cerchiato è sempre il responsabile editoriale della rivista…;

Chi vuole approfondire la sua figura può consultare questo sito.

Macron in persona è volato a Marsiglia per incontrarlo e per passarci insieme ben tre ore, ansioso di dimostrare alla opinione pubblica che egli non disdegna nessun contributo scientifico per quanto bislacco possa essere (soprattutto se rischia di fargli perdere popolarità).

Raoult è diventato in Francia una specie di eroe, soprattutto per il movimento dei gilè gialli con il quale condivide la volontà di cambiare le regole, di disdegnare la politica parigina e di incolpare le case farmaceutiche per lo stato della ricerca.

“Infodemia” della idrossiclorochina

L’idrossiclorochina dopo una serie di passaggi “virali” nel web, nei social e nei media è divenuta una terapia efficace a prescindere dalle scarne evidenze disponibili.

Alcuni medici hanno spacciato la idrossiclorochina ai pazienti affermando falsamente che cura al 100% il COVID-19.

L’India ha bloccato le esportazioni del farmaco all’estero per conservarne scorte sufficienti.

In Nigeria vi sono stati casi di avvelenamento di clorochina dopo l’altisonante annuncio di Trump ed il Nigeria’s Centre for Disease Control ha dovuto emanare un avvertimento per dissuadere la popolazione dall’autoprescriversi il farmaco:

Dal 27 marzo ci sono stati 43 casi di effetti collaterali seri di tipo cardiaco in Francia.

Un uomo è morto in Arizona e la moglie è stata ricoverata in gravissime condizioni per aver bevuto un additivo per pulire gli acquari che conteneva clorochina fosfato nel tentativo di prevenire la malattia.

La gente è letteralmente impazzita andando a comprare Plaquenil quasi che fosse scoppiata la malaria nel centro di Manhattan ed in tutte le città del mondo.

Ma come è nata questa vera e propria infodemia, questa epidemia di informazioni false e distorte che hanno portato orde di persone a chiedere tonnellate del farmaco antimalarico?

Personaggi equivoci diffondono una fake news negli USA

La storia è molto ben descritta dal daily mail a questo link oltre che sul sito wired e sul sito politifact.com.

Tutto inizia con un certo Gregory Rigano, avvocato di Long Island che il 13 marzo pubblica un documento su google documents, simile graficamente ad un “paper” scientifico, sui benefici della idrossiclorochina (il documento è stato già rimosso da Google perchè viola i termini di servizio).

Oltre a Rigano il coautore è un certo James Todaro, ex oculista del Michigan, attualmente investitore in criptovalute (sic!).

Nell’articolo egli afferma di essere un consulente della Stanford University School of Medicine (falso), della University of Alabama at Birmingham School of Medicine (falso), e della National Academy of Science (falso).

Alla fine dell’articolo “fake” vengono nominati e ringraziati diversi ricercatori di diverse Università americane che hanno collaborato alla ricerca (falso). Le smentite di Università e ricercatori nominati saranno nette e Google sarà costretta a rimuovere il documento in quanto la policy della multinazionale vieta di pubblicare articoli in cui si afferma falsamente di rappresentare Istituzioni o coinvolgendo persone totalmente ignare.

Tra la pubblicazione dell’articolo “fake” e la sua rimozione (tardiva) da parte di Google, i social, avidi di notizie sulle possibili cure, cominciano a far circolare la notizia. Tra quelli che, 3 giorni dopo, ovvero il 16 marzo, cominciano a twittare e rilanciare la notizia c’è un potentissimo tycoon: Elon Musk (il padrone di Tesla)

Elon Musk fornisce il link al documento. Ma soprattutto egli genera una vera e propria infodemia da mega-assembramento virtuale: l’account di Elon Musk ha ben 32,7 milioni di follower…

Rigano propaga lo studio di Raoult

Lunedì 16 marzo Gregory Rigano finisce sulla Fox (la tv preferita di Trump) nell’angolo dell’approfondimento della giornalista Laura Ingraham.

L’avvocato Rigano, continuandosi a spacciare per un collaboratore e consulente della Stanford University conferma le falsità presenti nel documento e la giornalista, ignara di essere presa in giro da un millantatore, afferma più volte che questo farmaco quindi potrebbe essere un “game changer”. “Game changer”, ovvero elemento di svolta, è la frase ripetutamente detta da Donald Trump nelle sue dichiarazioni pubbliche a favore della idrossiclorochina. Ecco l’intervista nella trasmissione di Laura Ingraham:

In questa ulteriore intervista viene introdotto come consulente della Stanford University (falso) e viene ripetutamente chiamato Dottore quando lui in realtà è un avvocato che si occupa di tutt’altro (criptovalute e proprietà intellettuale)

(A dimostrazione di quanto scritto, il video non è più visualizzabile, in quanto anche Youtube l’ha rimosso per violazione dei termini di servizio della piattaforma e relativi alla diffusione di notizie false)

Il 17 aprile Rigano, anche lui follower di Musk, risponde al multimiliardario con questo “tweet” in cui annuncia la posologia e una nuova comparsata televisiva:

Subito dopo rilancia il paper di Raoult annunciando grosse novità:

Rigano compare sempre sulla Fox News martedì 18 marzo, ospite del programma Tucker Carlson Tonight. Viene anche qui presentato falsamente come consulente della Stanford University Medical School adviser.

Rigano affermerà:

Posso affermare che proprio questa mattina uno studio controllato molto ben fatto pubblicato da uno dei maggiori esperti di malattie infettive del mondo (ndr: Raoult) ha dimostrato che il coronavirus è stato curato al 100%

Il giornalista replica:

E’ inusuale che uno studio possa produrre risultati del 100%. E’ notevole o sono in errore?

Rigano:

E’ paragonabile alla cura per l’epatite C. Quello che sono qui ad annunciare è la seconda cura totale per un virus.

La trascrizione di questa follia ed il video della intervista la potete consultare qui:

GUARDA IL VIDEO

Il mattino successivo, il 19 marzo, fa un’altra comparsata al The Glenn Beck Program, un’altro programma conservatore di approfondimento per affermare nuovamente che la percentuale di cura è del 100%.

Insomma, il Vannoni del COVID-19. Una storia già vista.

Trump annuncia l’acquisto di 29 milioni di dosi

La frittata ormai è fatta. Questo oscuro avvocato, sodàle di un investitore in criptovalute, inventando di sana pianta ogni cosa, attribuendosi titoli accademici che non ha, importanti collaboratori scientifici che manco lo conoscono, ha ormai propagato (con la grave complicità di giornalisti privi di ogni funzione di filtro) una notizia totalmente inventata la quale viene incidentalmente ingigantita dal debolissimo studio di Raoult.

La fake ormai ha provocato un contagio inarrestabile. I siti conservatori USA si allineano immediatamente:

Trump il 21 marzo twetta selvaggiamente:

Il 5 aprile il “Buzzurro in chief” farà l’annuncio durante il briefing alla Casa Bianca di aver acquistato “a tremendous amount of hydroxychloroquine”

Con la soddisfazione di chi annuncia il “game changer” ripete per ben due volte il nome del farmaco e con un ghigno di soddisfazione afferma che ci sono “forti evidenze” a supporto (“strong signs”). Egli aggiungerà:

Non sono un medico, ma sono dotato di buon senso

Ed è noto che con il buonsenso si approvano i farmaci da distribuire alla popolazione.

Malgrado le precisazioni del grande virologo Anthony Fauci, Trump viene comunque pressato dai giornalisti che gli chiedono se non dovrebbe essere più prudente ed attendere l’esito di studi più estesi. Egli afferma:

Non abbiamo tempo, la gente muore, non abbiamo tempo. …..Ci vuole un anno per fare i trial.

Io non mi sostituisco ai medici, non abbiamo niente da perdere…può funzionare o non funzionare. Ma se funziona salverò vite….la solita domanda della CNN, le solite fake news

Ecco. Le fake news.

La partigianeria politica ha ormai occupato anche il campo della scienza. Per cui se Trump sostiene un farmaco su cui non ci sono prove di efficacia, la CNN è contro gli americani e diffonde fake news.

Il video in cui il grande farmacologo Trump propaganda la idrossiclorochina, le parole con cui la giustifica ed il modo in cui reagisce alle domande preoccupate della stampa è emblematico.

E’ la nascita del “farmacopopulismo”.

Il notissimo Anthony Fauci (consulente di Trump suo malgrado) cerca di buttare acqua sul fuoco. Potete vedere tutto in questo video:

Ma ormai l’infodemia è inarrestabile

Trump dopo una serie imperdonabile di errori nell’affrontare l’epidemia deve far credere ad un vasto elettorato che lui ha trovato un farmaco miracoloso, che ne ha messo a disposizione 29 milioni di dosi, che non c’è tempo per fare gli studi (la gente sta morendo!), che lui ha una “good sensation” su questo farmaco. I suoi collaboratori hanno visto un millantatore sulla Fox TV che affermava che il farmaco guariva il 100% dei malati e ora abbiamo il salvatore.

Bolsonaro ha adottato la stessa strategia affermando falsamente che il farmaco antimalarico era la soluzione alla COVID-19.

Anche lui, come Trump, affermava che il COVID-19 era una banale influenza o un raffreddore da poco (ha recentemente licenziato il Ministro della Sanità che propugnava il distanziamento sociale). In un video postato da Bolsonaro erano riportate talmente tante falsità sulla efficacia della idrossiclorochina che Facebook e Twitter lo hanno rimosso dal suo profilo.

Ma se dobbiamo seguire le mattane di Trump, Modi e Bolsonaro che tessono le lodi del farmaco antimalarico siamo messi proprio male.

Le epidemie sono pericolose per chi governa (…male)

Non c’è nulla di nuovo su quanto avvenuto sulla narrazione della idrossiclorochina. Il farmaco “miracoloso” sboccia in un humus favorevole. Un ecosistema in cui la informazione è monopolizzata da incertezza, paure, frammentazione, schegge social impazzite che diventano virali oltre a ottusa partigianeria.

Ma questa è una storia che abbiamo già visto ed è vecchia come la storia della medicina. Quando una epidemia uccide migliaia di persone le dinamiche sono le stesse già avveratesi nella antichità spiega Aaron Shakow, ricercatore associato alla Harvard Medical School e docente di storia della medicina. Nella antica Roma, durante una terribile epidemia, il medico di Nerone, Andromaco, creò appositamente una ricetta per un rimedio miracoloso, la teriaca.

Era un tentativo da parte del despota di mantenere il potere e di sostenere la sua legittimità proprio nel mezzo di un evento catastrofico.

Le epidemie sono molto pericolose per chi governa.

Soprattutto per chi governa male e con piglio autoritario. Trump, Bolsonaro e Modi ne sono esempi perfetti.

Voliamo basso (molto basso). Ed in Piemonte?

Ritorniamo nella nostra Regione. Cosa decide di fare l’altisonante “Comitato Tecnico Scientifico” della Regione Piemonte? In data 7 aprile 2020 il Direttore Generale dell’Assessorato Dott. Aimar invia questi aggiornamenti terapeutici a tutti i Direttori Generali di ASL/ASO.

La potete scaricare qui.

La idrossiclorochina, in barba a quanto risulta dalle evidenze scientifiche, la fa da padrona a livello ospedaliero anche nelle condizioni gravi.

Gli stessi consigli vengono emanati per il territorio con un consiglio molto pericoloso riguardante la associazione con la azitromicina che in realtà potenzia il rischio di eventi cardiaci improvvisi (ricordiamoci che nello studio di Raoult la sperimentazione era su 6, dico 6, pazienti):

Tutto questo viene consigliato da un bel po’ di Società Scientifiche i cui presidenti evidentemente hanno letto ben poca letteratura scientifica nell’ultimo mese.

Nel documento viene allegato un foglio per il consenso informato da far firmare al paziente a cui verrebbe somministrata la idrossiclorochina. Il quale viene informato dei rischi, soprattutto cardiaci, di tale terapia.

Ma il paziente è realmente informato sulla efficacia della idrossiclorochina?

Bibliografia in questo documento? ZERO.

Evidenze? Introvabili.

Non è nemmeno citato il pessimo studio di Raoult o le affermazioni dell’avvocato impostore Gregory Rigano o qualche pubblicazione in cui il farmaco ha debellato il virus in una piccola provetta di laboratorio.

Io non so se la idrossiclorochina funzionerà; spero tanto di si. Ma non essendo Trump aspetto che sia la ricerca clinica e la sperimentazione controllata a verificarlo. Sennò lasceremo a qualsiasi improvvisatore la gestione delle cure.

Se il Comitato Tecnico Scientifico della Regione Piemonte si basa su dati solidi, per favore ce lo dica. Sennò non pensi di trovare giustificazione in un consenso “disinformato”.

Opure se preferiscono cantino pure tutti in coro:

“Make hydroxychloroquine great again!”


  1. Raoult, Didier (2014-11-01). “Le climat, science ou religion ?”. Le Point (in French)
  2. Les prédictions climatiques sont absurdes !”. 8 October 2013. Le point
  3. Yanis Roussel, Audrey Giraud-Gatineau, Marie-Thérèse Jimeno, Jean-Marc Rolain, Christine Zandotti, Philippe Colson, Didier Raoult,
    SARS-CoV-2: fear versus data,
    International Journal of Antimicrobial Agents,
    2020

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